Inger Ashing, amministratore delegato di Save the Children International, ha dichiarato:

“I bambini a Gaza sono stati uccisi e mutilati dalle forze israeliane a un ritmo e su una scala senza precedenti. Circa 12.400 bambini sono stati uccisi e altre migliaia sono “disperse”, presumibilmente sepolte sotto le macerie, senza che la loro morte sia segnalata.  Altri 100 bambini palestinesi sono stati uccisi nella Cisgiordania occupata a partire dall’escalation. Negli attacchi del 7 ottobre sono stati uccisi anche 33 bambini israeliani e alcuni bambini sono stati rapiti e tenuti in ostaggio a Gaza, causando grave disagio emotivo e mentale.

La distruzione di scuole e ospedali a Gaza è diventata la norma, non l’eccezione,  e i bambini hanno subito danni fisici e mentali incalcolabili. I genitori di Gaza ci hanno parlato di sintomi di estremo disagio emotivo e trauma nei loro figli, tra cui un perpetuo stato di paura, alimentazione disordinata, enuresi notturna, ipervigilanza e regressione. Un numero imprecisato di bambini è stato mutilato, riportando lesioni che gli hanno cambiato la vita, e la maggior parte di loro non ha potuto ricevere nemmeno le cure più elementari o la gestione del dolore a causa del sistema sanitario distrutto.

I beni salvavita su cui fanno affidamento le famiglie di tutta Gaza sono stati somministrati tramite flebo o sistematicamente negati da Israele, mentre, allo stesso tempo, i servizi essenziali sono stati decimati. Nonostante il numero spaventoso e in costante aumento di bambini uccisi dalle ostilità dirette, è molto più probabile che vengano uccisi dalla fame e dalle malattie che dai bombardamenti.

Per quanto catastrofico si sia dimostrato nei mesi precedenti di questa guerra, qualsiasi espansione delle operazioni militari da parte di Israele a Rafah sarebbe probabilmente il capitolo più fatale per i bambini e le famiglie. Oltre la metà della popolazione di Gaza, compresi più di 610.000 bambini, sono stipati in un frammento di terra che non può accoglierli né sostenere la vita. Nella sovraffollata Rafah non c’è nessun posto dove ripararsi dalle bombe, e nessun altro posto dove le famiglie possano fuggire. In breve, i bambini sono in trappola. Nel caso di un’escalation a Rafah, ci sarà inevitabilmente un aumento significativo delle gravi violazioni contro i bambini, che sono già state commesse a un ritmo senza precedenti.

I responsabili devono essere chiamati a risponderne. Tutte le parti in conflitto – comprese le Forze di Difesa israeliane, le Brigate Qassam (Hamas) e la Jihad islamica – devono essere aggiunte alla lista degli autori di gravi violazioni contro i bambini nei conflitti armati e impegnarsi ad attuare azioni immediate per garantire la protezione dei bambini. bambini. La responsabilità è essenziale per riconoscere i gravi torti arrecati ai bambini, per spezzare i cicli di violenza e prevenire ulteriori violazioni e per ricostruire società pacifiche basate sullo stato di diritto.

Ali*, che lavora per il partner di Save the Children, ha detto: “ Nessuno è più felice. I miei figli mi dicono: ‘Non vogliamo niente dal mondo, vogliamo solo tornare a casa’ ”. Ma la maggior parte non può tornare a casa perché le loro case sono state distrutte. Senza un cessate il fuoco immediato, molti bambini non saranno vivi per tornare a ciò che resta. I bambini di Gaza meritano – e hanno il diritto di aspettarsi – molto di più dal mondo.

Un’incursione a Rafah significherebbe la condanna a morte per i bambini di Gaza. Gli Stati membri non devono ignorare la loro responsabilità individuale e collettiva di agire e proteggere senza indugio. Ci deve essere un cessate il fuoco adesso. Non c’è alternativa.”

FINE