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Bertolaso all’attacco sulla sanità in Lombardia: “Il livello dei manager è poco più che soddisfacente”

 

Lettera a Fontana dell’assessore, che ripesca i Formigoni boys

Nuovo durissimo attacco di Guido Bertolaso ai vertici di Ats e ospedali e ai partiti che vogliono mettere le mani sulle nomine sanitarie. Secondo l’assessore regionale al Welfare, il livello medio degli attuali manager sanitari lombardi “è in generale poco più che soddisfacente”. Tanto che Bertolaso ha deciso di affidare la selezione dei futuri direttori generali di Ats e Asst ad un tavolo di lavoro nel quale ha richiamato in servizio, tra gli altri, Carlo Lucchina, storico direttore generale della sanità dell’era Formigoni.

Il nuovo sfogo dell’assessore è contenuto in una lettera inviata nei giorni scorsi al governatore Attilio Fontana per chiedere la nomina di un commissario che prenda in mano le redini dell’Azienda ospedaliera del Garda. Quella che era guidata fino a poche settimane fa da Mario Alparone, fratello di Marco, vice governatore e assessore lombardo al Bilancio di Fratelli d’Italia. E qui il j’accuse del responsabile lombardo del Welfare assume anche il sapore dell’attacco politico al principale partito della maggioranza di centrodestra a Palazzo Lombardia. In attesa del giro di valzer di tutte le poltrone della sanità lombarda a fine anno.

Il giudizio sulla gestione dell’Asst guidata fino a poco fa da Alparone infatti è senza appello. “Anche nel corso di una mio breve passaggio a Salò in occasione della festa degli alpini in molti mi hanno sussurrato il loro disagio per lo scadente livello di assistenza sanitaria intorno al lago di Garda ed è sulla bocca di tutti come l’ospedale di Desenzano sia una struttura da evitare accuratamente!”. Parole pesantissime che hanno convinto Bertolaso a nominare un gruppo di lavoro “per il momento informale” per definire le future attività di programmazione e gestione nel settore del welfare. Dell’organismo fanno parte oltre a Lucchina, l’attuale direttore generale dell’assessorato Giovanni Pavesi, il vicario Marco Cozzoli e i dirigenti Marco Salmoiraghi, Luigi Macchi ed Ettore Figliolia, che è vice avvocato generale dello Stato. Il loro primo compito è stato decidere la nomina di un commissario che gestisca l’Asst del Garda fino al 31 dicembre e l’individuazione di tre candidati da proporre al governatore Fontana per scegliere il successore di Alparone.

Bertolaso non usa giri di parole. “È altrettanto evidente come non si possa neppure immaginare un rilancio della sanità lombarda, da tutti più che auspicato senza poter contare sulle migliori risorse umane dirigenziali disponibili ” . Ecco perché l’assessore lombardo al Welfare ricorda a Fontana una delle condizioni che aveva messoper accettare di proseguire l’incarico, fin dalla prima seduta della nuova giunta regionale: la massima libertà nelle scelte indipendentemente dalla politica. “Questa d’altronde è l’unica vera condizione che richiedo per svolgere al meglio il mio compito”.

La missiva di Bertolaso a Fontana prosegue con un nuovo atto di accusa nei confronti dell’area che fino all’11 aprile è stata di competenza di Mario Alparone. “Non è inoltre un mistero per nessuno come quel particolare territorio abbia sofferto una serie di vicende gestionali che hanno comportato diversi cambi di vertice negli anni recenti, né si può ignorare il fatto che, sempre in questi ultimi tempi, in quella zona la sanità privata abbia prevalso come numeri e attività su quella pubblica”.

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