Firmata all’unanimità la preintesa per il rinnovo del contratto 2019-2021 per circa 135 mila professionisti. Gli arretrati ammontano a circa 11 mila euro lordi.Ora il testo passerà al vaglio dei Ministeri e degli organi di controllo e poi ci sarà la firma definitiva e lo sblocco dei fondi. Probabilmente per vedere le risorse in busta paga si dovrà aspettare il 2024. Ecco tutte le novità. IL TESTO
Dopo mesi di trattativa è stata firmata oggi dall’Aran e dai sindacati la preintesa sul contratto della Dirigenza medica e sanitaria 2019-2021. Il contratto riguarda circa 135 mila professionisti del Ssn. L’aumento medio è di circa 250-290 euro lordi al mese e gli arretrati ammontano a circa 11 mila euro lordi.
Ora il testo passerà al vaglio dei Ministeri e degli organi di controllo e poi ci sarà la firma definitiva e lo sblocco dei fondi. Probabilmente per vedere le risorse in busta paga si dovrà aspettare il 2024. Risolto il nodo sull’extra orario: dopo un certo tetto (che varierà da azienda ad azienda secondo un algoritmo) le ore andranno recuperate entro 12 mesi.
l nuovo testo contrattuale regola in modo esaustivo i principali istituti contrattuali, molti dei quali adeguati ai numerosi interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi anni. In particolare, è stata riformulata in modo completo la parte che riguarda le relazioni sindacali, ponendo particolare attenzione sulla tematica dell’informazione, sia preventiva sia consuntiva, nonché sulle materie di confronto (aziendale e regionale), ampliate su pronta disponibilità e guardia, alla riduzione del rischio clinico, alle misure concernenti la salute e sicurezza del lavoro.
Si è proceduto, anche alla luce delle attuali condizioni del Servizio sanitario nazionale, con la riscrittura dell’orario di lavoro, nonché degli istituti peculiari dell’area in questione, quali il servizio di guardia e il servizio di pronta disponibilità. Il sistema degli incarichi dirigenziali, già delineato nella precedente tornata contrattuale, è stato oggetto di specifici aggiornamenti finalizzati a garantire un incarico a tutti i dirigenti, rendendo maggiormente esigibile anche il predetto istituto contrattuale. Miglioramenti significativi sono contenuti nella riscrittura del periodo di prova, del meccanismo delle sostituzioni nel caso di assenza, impedimento, malattia o cessazione del titolare dell’incarico. Sono state poi ampliate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze, sia giornaliere che orarie.
È stata introdotta per la prima volta una nuova indennità di specificità sanitaria per i profili diversi da quello medico e veterinario, finalizzata al progressivo allineamento alla indennità già in godimento per medici e veterinari.
Nel testo ha trovato spazio, anche per la presente area, la disciplina del lavoro agile e del lavoro da remoto nonché l’assunzione dei dirigenti specializzandi a tempo determinato ai sensi della Legge 30.12.2018, n. 145 definendo gli istituti contrattuali a loro applicabili, tenuto conto della tipologia di prestazioni erogate e le precipue caratteristiche del personale dirigenziale coinvolto.
Il contratto 2019-2021 si qualifica, fra l’altro, per l’attenzione riservata alla specialità di questa dirigenza, che si è manifestata in modo forte nella maggior tutela nei confronti del dirigente relativamente alle condizioni di lavoro e alla valorizzazione della carriera attraverso l’obbligo di attribuzione degli incarichi, alla introduzione di un diritto che riconosce le ore lavorate in più e l’obbligo al loro recupero.
Sotto il profilo economico, il contratto riconosce incrementi a regime del 4.5%, corrispondenti a un beneficio medio complessivo di circa 290 euro/mese, distribuito in maggior parte sulla componente fondamentale del trattamento economico; ad esse vanno sommate risorse individuate da specifiche disposizioni di legge quali ad esempio le risorse per l’esclusività e quelle relative all’art. 1, commi 435 e 435-bis della Legge 205/2017. Per quanto riguarda gli arretrati, spettanti al 31.12.2023, essi ammontano al circa 10.700 euro.
Sono stati incrementati i valori dell’indennità di specificità medico veterinaria, la parte fissa della retribuzione di posizione, la clausola di garanzia, l’UPG. Inoltre sono state introdotte le nuove indennità di pronto soccorso e di specificità sanitaria, in precedenza non previste.
Per quanto attiene i fondi aziendali il contratto mantiene la struttura del sistema esistente perfezionandolo anche alla luce del debito informativo richiesto alle aziende.
I punti qualificanti dell’accordo:
- Riconoscimento e recupero delle ore di lavoro
- Più potere al confronto regionale e aziendale
- Riduzione di guardie e reperibilità
- Eliminazione dei “di norma”e “di regola” in virtù della quale finalmente il contratto diventa esigibile e chiaro
- Sicurezza e obbligo di attribuzione degli incarichi da parte delle Aziende
- Sblocco delle carriere
- Riconoscimento delle ferie anche in caso di trasferimento ad altra azienda
- Eliminazione dei residui nei fondi che oggi rallentano carriere
- Impossibilità di fare guardie o reperibilità contemporaneamente in più presidi
- Definizione della sede di lavoro
- Eliminazione del servizio esterno per gli ospedali e presidi ospedalieri che alimentava il fenomeno dei medici globetrotter
- Definizione della sede di guardia e della sede di lavoro
- Depotenziamento dell’organismo paritetico
- Introduzione della norma che sancisce il pagamento del lavoro extra con prestazioni aggiuntive invece che con lo straordinario
- Aumento del valore economico delle prestazioni aggiuntive a 80 euro che potranno essere ulteriormente aumentate in contrattazione aziendale
- Le ferie in caso di trasferimento non saranno perse
Per i medici specializzandi:
- Definizione del ruolo nel SSN
- Definizione delle regole e dei diritti per i medici informazione che con il dl Calabria finalmente potranno essere considerati professionisti e avere una formazione migliore
- Definizione del ruolo e delle competenze dei medici in formazione.
“Grande soddisfazione per la firma dell’ipotesi di contratto per l’area dei dirigenti della Sanità, dopo 7 mesi di trattative serrate”, lo sottolinea il presidente Aran, Antonio Naddeo, al termine della riunione di oggi nella sede dell’Agenzia.
“Si aggiunge così un fondamentale tassello alla conclusione della tornata contrattuale del triennio 2019-21. Un contratto che riguarda circa 135mila dirigenti medici, veterinari e sanitari.
Sul piano del trattamento economico, il contratto riconosce aumenti complessivi medi mensili pari a 289 euro per 13 mensilità e arretrati compresi tra i 6mila e oltre 10mila euro pro capite, che saranno erogati alla firma definitiva al termine dell’iter di controllo.
“Abbiamo ottenuto il massimo che si potesse ottenere – ha dichiarato il Presidente di FVM (FIALS CONFSAL ADERISCE AD FVM) Aldo Grasselli al termine della giornata finale di una negoziazione che a fasi alterne si è sviluppata da febbraio, ha avuto uno stop alla fine di luglio che ha però poi consentito in settembre la maturazione delle consapevolezze del tavolo e l’avvicinamento al punto di equilibrio tra tutte le posizioni”
“La firma – ha detto – di questo contratto porta nelle buste paga la rivalutazione degli stipendi relativa all’inflazione del triennio 2019-2021 (ma oggi è perlomeno raddoppiata) e, soprattutto, porta molte innovazioni e puntualizzazioni normative che si erano manifestate necessarie per superare le inefficienze del contratto vigente. La vertenza ha rischiato più volte di incagliarsi intorno al tema più critico, quello dell’orario di lavoro, sul quale si sono tentate varie ipotesi di soluzione che spesso si sono neutralizzate l’una con l’altra. Certamente se si fosse concordato subito su questo punto il contratto avrebbe potuto trovare il consenso maggioritario molto prima ma quello che conta è che oggi tutti siano stati pronti a firmarne la preintesa.”
“Aran ha svolto con pazienza e metodo la sua funzione consentendo – ha rimarcato Grasselli – a ogni sigla di esprimere critiche e suggerimenti e ogni sigla ha offerto un punto di vista significativo e utile alla composizione del quadro contrattuale equilibrato. Possiamo manifestare soddisfazione per il contratto che ora va alle verifiche di rito, prevedendo che entro i primi mesi del 2024 sarà pienamente operativo dopo aver portato nelle buste paga un ammontare medio di circa 10.000 euro di arretrati. Le criticità del SSN, la carenza di specialisti, il modello di formazione specialistica, il ricorso ai medici a gettone, la persistenza di un tetto di spesa sul personale, la riduzione delle prospettive di carriera, la scarsa attrattività di certi settori professionali non sono obiettivamente aggredibili per mezzo del contratto”.
“Che questo contratto – ha proseguito – allinei gli stipendi al costo della vita di 4-5 anni fa e non a quella doppia di oggi, che il contratto 2022-2024 non sia ancora stato finanziato, che i medici specializzandi siano trattati e pagati come studenti mentre lavorano come specialisti, che i sanitari siano sempre più esposti a aggressioni e intimidazioni, che non ci siano risorse per pagare le prestazioni fuori orario di lavoro ma che si trovino ancora più soldi per pagare i medici a gettone, che la conciliazione vita-lavoro per una professione sempre più femminile sia un sogno nel mentre che il Governo chiede “figli alla patria”, non sono poste in gioco sul tavolo contrattuale”.
“Questi sono temi di politica sanitaria dello Stato e delle Regioni. Firmato il contratto, il lavoro del sindacato non è assolutamente finito. Le energie della classe medica, veterinaria e sanitaria – ha concluso Grasselli – devono ora concentrarsi su questi temi di politica sanitaria per ottenere uno stato giuridico aderente al ruolo professionale, per ottenere un maggior riconoscimento stipendiale extracontrattuale durevole sulla massa salariale, per ottenere più risorse per il Servizio sanitario nazionale e per rilanciarne la funzione per dare risposte nuove e tempestive, adeguate a un paese che ha sempre più bisogno di welfare. Sulla crisi del SSN e la perdita di welfare le promesse non mantenute non potranno che aggiungere tensione sociale e conflittualità. Il governo dovrà dare presto risposte concrete”, ha concluso Grasselli.