Decreto lavoro pubblicato…ridiamo per non piangere!
Il Decreto Lavoro semplifica le informative e la proroga dei contratti a termine: analisi delle novità nell’intervista a Giuseppe Merola.

La riforma dei contratti a termine contenuta nel Decreto Lavoro (DL 48/2023) modifica le causali che consentono di prolungare il contratto a tempo determinato da 12 a 24 mesi, introducendo flessibilità rispetto alle regole previste dal Decreto Dignità.

Resta la possibilità di stipulare contratti senza causale per 12 mesi e la durata massima di 24 mesi, vengono confermate anche alcune causali ma c’è la novità rappresentata da una specifica causale.

Prima le causali dovevano riferirsi a motivazioni eccezionali per la proroga oltre i primi 12 mesi, o a esigenze programmabili, casi straordinari o eventi eccezionali. Ora si ritorna alle causali tecnico organizzative, che possono riguardare anche l’ordinaria attività aziendale.

Attenzione, però, «ci deve pur sempre essere una qualche esigenza temporanea che giustifichi l’apposizione».

Giuseppe Merola, giuslavorista di Pirola, Pennuto Zei & Associati, intervistato da PMI.it per commentare le novità del decreto lavoro sui contratti a termine, riassume così le principali novità introdotte, sottolineando anche un ulteriore aspetto: queste esigenze tecnico-organizzative possono essere previste per prorogare i contratti oltre i 12 mesi solo fino al 30 aprile 2024. Mentre le previsioni dei contratti di lavoro e la sostizione di personale restano strutturalmente. In pratica, c’è una sorta di stimolo alle parti sociali a recepire le causali nella contrattazione collettiva.

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