Abbiamo spiegato sul nostro sito web ( https://www.confsalodi.it/it/ancora-sulle-barzellette-per-giustificare-la-presunta-efficienza-del-terapia-intensiva-di-lodi/ ) quale sia la responsabilità del cosiddetto Primario – oggi Direttore – nell’ambito della terapia intensiva e, negli articoli precedenti redatti sul nostro sito web, quali siano i limiti previsti per disporre della vita, della sicurezza e della salute di operatori e di pazienti che la legge prevede e che il Primario deve ossequiare.
Il Primario non ha la disponibilità della legge, ma obbedisce alla legge e si informa sulle disposizioni legali. Non può orientarsi secondo il proprio buon senso oppure secondo i suoi principi etici, oppure secondo quattro gradini della scala di un ospedale. Tenta di far breccia con coloro i quali non conoscono la realtà ospedaliera utilizzando luoghi comuni ? Per taluni sindacalisti questo è pure un metodo per accreditarsi ?
A Fials-Confsal questa evaporazione dalle norme non piace assolutamente perché ricorda che solo qualche anno fa in occasione di una “disfunzione” in una Terapia Intensiva qualcuno ebbe a dire… “Intanto qui dentro non ci sono né parenti né amici e se questo paziente è stato rianimato “male” chi può dire che è stata colpa nostra ? Lui non parla e neppure noi racconteremo…” !
La necessità di porsi in condizione di avere un’organizzazione efficiente è dunque basilare in una Terapia Intensiva, perchè non diventi una caverna oscura, è il principio che ci muove anche nell’interesse del Primario che siamo certi, ora… potrà comprendere ed affinare .
Naturalmente rispettiamo i punti di vista dei “gradini” pur permettendoci un bonario commento.
COSI’ DISSE IL PRIMARIO