La democrazia ideale, quella che vorremmo, istituzioni e diritti che garantiscano la libertà e che offrano ai cittadini il potere di scegliere rappresentanti e governanti, è viva, vegeta e vivace. Ovunque nel mondo, dal Venezuela a Hong Kong, da Mosca a Ankara, gli oppositori, sono centinaia di milioni, dei regimi autoritari combattono le loro battaglie in nome della democrazia. Vanno in prigione e in esilio, vengono torturati e spesso anche uccisi perché cercano democrazia. Quindi, non esiste la crisi della democrazia. Ovunque nel mondo, le democrazie realmente esistenti, un po’ tutte, ma alcune più di altre, mostrano delle criticità. Volendo si potrebbe sostenere che esistono crisi – meglio sarebbe usare le parole inconvenienti, problemi, sfide, difficoltà di funzionamento – nelle democrazie. Non mi esibirò nella abituale ripetizione della fin troppo famosa, ma pregnante, frase di Churchill: la democrazia come il meno peggiore dei regimi politici. Vero, ma si possono aggiungere alcune altre imitabili qualità: le teste non si tagliano, ma si contano e le democrazie sono gli unici sistemi politici dotati di capacità di apprendimento, di flessibilità, di resilienza. Comunque, l’onere della/e crisi pesa prevalentemente sulle spalle della cittadinanza. Se gli uomini e le donne vogliono rinunciare alla libertà, meritano di perderla, ma la responsabilità non è della democrazia. Se cittadini e cittadine non hanno interesse per la politica, non acquisiscono informazioni sulla politica, non partecipano alla politica, altri lo faranno per loro a loro scapito. Dobbiamo essere assolutamente esigenti con i nostri concittadini. Con le loro carenze di cultura e di impegno, con il loro egoismo, rendono la nostra democrazia debole, esposta, inadeguata. Ma l’ideale rimane, alto e insostituibile. Infatti, proprio perché abbiamo e condividiamo quell’ideale, siamo giustamente preoccupati quando fanno la loro comparsa sistemi politici nei quali i governanti più o meno gradualmente comprimono e erodono i diritti dei cittadini, manipolano le istituzioni, in particolare, il Parlamento e la Corte costituzionale, evadono il giudizio sulle loro responsabilità, la loro accountability, rendendo impossibile alle opposizioni di fare politica e di vincere le elezioni. In questo modo, quei sistemi politici fuoriescono dalla democrazia.